Le simulazioni al computer sono uno strumento molto utile e ampiamente utilizzato nella biologia della conservazione in quanto sono in grado di fornire utili punti di riferimento per il processo decisionale nella gestione di una popolazione. Questo è il motivo per cui abbiamo sviluppato un modello stocastico su base individuale dello sviluppo della popolazione di linci, volto a prevedere la vitalità a lungo termine della popolazione nei Monti Dinarici e nelle Alpi sudorientali in diversi scenari di gestione. L’enfasi del modello è sulla genetica, poiché l’erosione genetica è la principale minaccia alla sopravvivenza della popolazione della lince dinarica, che soffre di un’elevata consanguineità e della perdita di diversità genetica a causa del piccolo numero di animali fondatori e del lungo isolamento.
Le traslocazioni effettuate all’interno di LIFE Lynx stanno avendo un grande impatto sui parametri genetici e sembrano aumentare notevolmente la probabilità di sopravvivenza della popolazione – almeno di 55 anni in più. Tuttavia, in assenza di connessione con altre popolazioni, la gestione genetica continua è cruciale. Sulla base dei risultati della modellazione, abbiamo proposto sei possibili strategie di traslocazione praticabili che variano negli intervalli tra le traslocazioni da 3 a 25 anni. Tutte queste strategie hanno diversi pro e contro dal punto di vista ecologico, genetico, gestionale ed economico.
In generale, intervalli di 10-20 anni tra traslocazioni di 5-10 animali per azione dimostrano risultati migliori rispetto a intervalli più o meno lunghi e tale tempistica consente di rilevare la risposta della popolazione “ricevente” alle reintroduzioni tramite monitoraggio mantenendo i parametri genetici a un livello accettabile. Tuttavia, intervalli brevi (3-5 anni) consentono di ridurre al minimo le fluttuazioni del coefficiente di consanguineità e le traslocazioni regolari di 1-3 animali possono essere più facili da organizzare. Si sottolinea che eventuali future azioni di gestione dovrebbero essere accompagnate da un monitoraggio continuo dello stato genetico e demografico, che consenta di modificare i modelli e avvicinarli alla realtà, contribuendo alla sopravvivenza a lungo termine della popolazione di lince dinarica e alpina.